martedì 3 agosto 2010

FIBONACCI

La serie di Fibonacci è la seguente: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34 e così via all’infinito.
Ogni numero è il risultato della somma dei due numeri che lo precedono a partire da 1, 1.
Dividendo in diversi modi i numeri di Fibonacci tra loro si ottengono i rapporti di Fibonacci: se per esempio dividiamo 13 con 21 otteniamo  0,619 (che corrisponde al 61,9%), se però invertiamo i numeri avremo come risultato 1,615 (161,5%).
Se invece si salta un numero e si divide per esempio 8 con 21 abbiamo 0,38 (38%).
Le percentuali risultanti saranno: 0%, 23,6%, 38,2%, 50%, 61,8%, 76,4%, 100%, 138,2%, 161,8%, 261,8%.
Nella storia si ha avuto modo di constatare la frequente riproposizione di tali rapporti: nell’arte, nel rapporto aureo, nella spirale del DNA, ed in tanti altri campi.
Frequenza tale da ritenere che  essi siano parte integrante della natura umana.

Tali rapporti trovano spazio anche nella finanza.
I prezzi delle azioni non si muovono in modo lineare ma procedono a strappi: durante un movimento rialzista si verificano infatti diverse correzioni o brevi fasi di consolidamento, mentre all’interno di un movimento ribassista sono visibili diversi rimbalzi.
Questi movimenti (opposti al trend principale) ripercorrono il precedente movimento (rialzista o ribassista) spesso secondo percentuali ricorrenti: si parla in questo caso di ‘ritracciamento’ da parte del mercato.
Le più famose percentuali di ritracciamento sono, guarda caso, quelle di Fibonacci.
Esse rappresentano quindi in un trend ribassista le soglie di recupero (supporti) calcolate tra un picco di minimo ed un picco di massimo precedente di pari importanza, che limitano verso il basso e verso l’alto la quotazione corrente.
Lo stesso calcolo effettuato in un trend rialzista, utilizzando quindi le percentuali di ritracciamento tra un picco massimo ed un picco di minimo precedente di pari rilevanza, individuano i principali livelli di supporto nel corso della correzione.
Statisticamente è provato che le percentuali di ritracciamento indicate costituiscono degli importanti punti di riferimento su cui le quotazioni tendono a reagire, in un senso o nell’altro.

Esempio:

Abbiamo un trend rialzista che è partito da un minimo ‘A’ e che interrompe la propria corsa toccando un massimo ‘B’.
A questo punto inizia una correzione; in questa circostanza, sarà molto conveniente  saper individuare i più probabili livelli dove tale movimento contrario andrà ad esaurirsi.
I livelli più famosi e forse affidabili di ritracciamento, come detto, sono quelli di Fibonacci:


Tra le varie soglie, quelle di maggior rilievo sono scritte in grassetto.

Dei numeri concreti possono chiarire il tutto:

poniamo A = 30 e B = 90

il ritracciamento di 61,8% sarà dato da 90 – (61,8% di 90-30) =   52,92

Ogni livello ceduto (in caso di correzione rispetto a un trend rialzista) e ogni livello guadagnato (in caso di rimbalzo rispetto a un trend ribassista) conferiranno rispettivamente una  maggiore debolezza o una maggiore forza alla reazione in atto; spesso il superamento dell’ultimo livello del 61,8% viene considerato come il segnale del definitivo inizio di un nuovo trend contrario al precedente (i più prudenti attendono il superamento anche dei 2/3 (66%), anche se non rientra tra le soglie di Fibonacci).
Molti analisti considerano come aree di ritracciamento invece un 1/3 (ossia 33,33%), 1/2 (50%) e 2/3 (66,66%).
E’ preferibile considerare tutte le percentuali; così facendo, un movimento contrario al precedente si potrà considerare un’inversione di tendenza solo al superamento dell’intera area 61,8%-66,66%.


 





I rapporti di Fibonacci non solo permettono di calcolare i valori di ritracciamento ma anche quelli di estensione di un movimento.

Torniamo all’esempio:
ipotizziamo che le quotazioni correggano fino al  ritracciamento del 61,8% (nel grafico indichiamo con la lettera C) per poi riprendere la strada rialzista momentaneamente interrotta.
A questo punto risulterà utile individuare gli obiettivi più probabili dell’estensione rialzista che, anche stavolta si potranno individuare con l’applicazione dei livelli di Fibonacci.  

 

I probabili obiettivi, si otterranno facendo partire dal punto C l’espansione che la cui lunghezza sarà pari ad una percentuale dell’onda A-B.

Pertanto, un eventuale estensione del 100% dal punto C sarà pari a:

 52,92 + (100% di 90-30) = 112,92.

Inoltre, si può aggiungere che i tre diversi obiettivi dell’estensione, andranno scelti in funzione del contesto, del trend di fondo del valore dell’ipercomprato/ipervenduto, delle aspettative che ogni singolo investitore ripone nei confronti dell’asset su cui sta operando.
Per es. nel caso in cui i livelli di ipercomprato saranno particolarmente elevati, sarà  probabile che l’estensione arresterà la sua corsa nelle prossimità dell’obiettivo meno ambizioso.

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